Tra le corse più epiche e mitiche del mondo, la Marathon des Sables (MdS) si staglia come una delle più dure e iconiche, un’avventura che trascende la semplice corsa per diventare un’esperienza di vita. Questa competizione, che si snoda attraverso i paesaggi infiniti e inospitali del deserto del Sahara in Marocco, è un test estremo di resistenza fisica e mentale. I 250 chilometri che separano i partecipanti dal traguardo non rappresentano soltanto una sfida atletica, ma un vero e proprio viaggio nell’anima, un percorso che scava nel profondo di chi vi partecipa, lasciando un segno indelebile.
Una corsa che sfida i limiti umani
La Marathon des Sables non è una maratona come le altre. Si tratta di una corsa a tappe, che si svolge nell’arco di sette giorni, in cui i partecipanti devono affrontare non solo la distanza e il terreno accidentato, ma anche le condizioni estreme del deserto. Il sole impietoso fa sì che le temperature superino regolarmente i 40°C, mentre le dune di sabbia, infinite e mutevoli, sembrano sfidare la forza di volontà di ogni corridore. A queste si aggiungono i terreni rocciosi, che minacciano costantemente di far cedere le gambe, e le notti fredde, dove il cielo stellato del Sahara è l’unico compagno di chi cerca riposo.
Ogni corridore deve essere autosufficiente, portando con sé tutto il necessario per sopravvivere durante la gara: cibo, acqua, abbigliamento e persino un kit di emergenza. È una sfida che richiede una preparazione meticolosa, perché ogni grammo di peso conta e ogni errore può essere pagato a caro prezzo.
L’ascesa della Marathon des Sables: come partecipare
Partecipare alla Marathon des Sables non è una decisione da prendere alla leggera. La corsa, fondata nel 1986 da Patrick Bauer, un francese che attraversò il Sahara a piedi e decise che questa esperienza doveva essere condivisa, ha rapidamente guadagnato fama mondiale come una delle gare più dure al mondo.
Per iscriversi, è necessario seguire attentamente il processo di registrazione sul sito ufficiale della Marathon des Sables. La domanda di partecipazione è molto alta, e i posti sono limitati, il che rende la partecipazione a questa corsa già di per sé un privilegio. Chiunque voglia cimentarsi in questa avventura deve essere consapevole che la preparazione è cruciale: si consiglia di allenarsi per almeno un anno prima dell’evento, aumentando gradualmente la propria resistenza e abituandosi a correre con lo zaino carico.
Una volta accettati, i partecipanti devono prepararsi a vivere un’esperienza unica, che inizia dal momento dell’arrivo in Marocco. Il punto di partenza e di arrivo è Ouarzazate, una città che è la porta del deserto, dove la sabbia inizia a dominare il paesaggio e l’avventura ha già un sapore palpabile.
Una prova che va oltre il fisico
La Marathon des Sables è molto più di una semplice gara. È una sfida mentale ed emotiva, una lotta contro se stessi e contro gli elementi. Molti dei partecipanti, spesso alla loro prima esperienza in una corsa di questo genere, si trovano di fronte a paure e insicurezze che non avevano mai affrontato prima. Il deserto, con la sua vastità e il suo silenzio assordante, diventa un teatro di introspezione. Le dune che sembrano non finire mai mettono alla prova la resistenza fisica, mentre le distanze implacabili spingono i runner a trovare risorse interiori inaspettate.
Molti hanno descritto la Marathon des Sables come un’esperienza trasformativa, un’occasione per mettersi a nudo di fronte a sé stessi e agli altri, rivelando le proprie vulnerabilità e, allo stesso tempo, la propria forza d’animo. Ogni tappa è una battaglia contro la fatica, la sete, il caldo, ma anche contro il dubbio e la tentazione di abbandonare. Ma è proprio in questi momenti che la forza interiore emerge, spinta dall’obiettivo di arrivare al traguardo.
La comunità: un legame che supera la competizione
Una delle caratteristiche più straordinarie della Marathon des Sables è il senso di comunità che si crea tra i partecipanti. Nonostante la gara sia altamente competitiva, la solidarietà e l’aiuto reciproco sono fondamentali per superare le difficoltà. Nei bivacchi, le serate trascorse sotto le stelle del Sahara diventano momenti di condivisione, dove si scambiano consigli e si raccontano esperienze. È qui che si formano legami che spesso durano una vita, basati su una comprensione reciproca e sul rispetto per le difficoltà affrontate insieme.
La “giornata lunga”: il test ultimo della resistenza
Tra tutte le tappe della Marathon des Sables, la più temuta e attesa è senza dubbio la “giornata lunga”, la quinta tappa, che si estende per circa 80 chilometri. Questo tratto rappresenta il vero banco di prova per i partecipanti. Chi riesce a superare questa tappa sa di avere buone possibilità di completare l’intera corsa. Tuttavia, la “giornata lunga” non è solo una questione di chilometri. È una sfida mentale, dove la fatica accumulata, la mancanza di sonno e la necessità di mantenere la concentrazione rendono tutto più difficile. Ma è anche il momento in cui i runner scoprono una nuova riserva di energia, una forza interiore che non sapevano di avere.
Per molti, completare questa tappa è un momento di euforia pura. È una dimostrazione del fatto che, nonostante tutte le difficoltà, è possibile superare i propri limiti e raggiungere traguardi che sembravano impossibili. La giornata lunga non è solo una corsa, è una rivelazione: una prova che dimostra quanto sia potente la determinazione umana.
La conclusione di un viaggio straordinario
Le ultime due tappe della Marathon des Sables sono, per molti partecipanti, un susseguirsi di emozioni contrastanti. Da un lato, c’è la consapevolezza di essere vicini alla fine, di aver quasi conquistato il deserto, un pensiero che trasforma l’ansia e la fatica in euforia. Dall’altro, c’è il bisogno di mantenere la concentrazione, di non abbassare la guardia, perché anche l’ultimo tratto può riservare sorprese.
Quando finalmente i partecipanti attraversano il traguardo finale, sono accolti con applausi, bevande ghiacciate e la consapevolezza di aver compiuto un’impresa straordinaria. È un momento di gioia pura, di soddisfazione profonda, dove ogni sofferenza passata sembra svanire di fronte all’emozione di aver raggiunto l’obiettivo. Per molti, la Marathon des Sables non è solo una gara, ma un viaggio interiore che ha cambiato per sempre la loro percezione di sé stessi e dei loro limiti.
Marco Olmo: il signore del deserto
Tra i veterani della corsa, c’è una figura che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della Marathon des Sables: Marco Olmo, una leggenda vivente dell’ultramaratona. Ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente durante un Running Trip, e ascoltare i suoi racconti è stato un privilegio. Le sue parole e le sue storie hanno acceso in me una nuova comprensione di cosa significhi veramente affrontare una corsa come questa. Marco ha gareggiato in questa competizione più volte ed è salito sul podio in tre occasioni.
Ascoltare Marco parlare della sua esperienza nel deserto è stato come essere trasportati in un’altra dimensione. La passione con cui racconta delle sue corse, la saggezza che traspare dalle sue parole, sono il riflesso di una vita dedicata a esplorare i limiti dell’umano e a superarli. Se vuoi emozionarti anche tu con le parole di Marco, ti consiglio vivamente di leggere il suo libro Correre nel grande vuoto, dove racconta in dettaglio le sue esperienze nel deserto e le lezioni che ha imparato lungo la strada.
Marathon des Sables: un’avventura che resta nel cuore
La Marathon des Sables è molto più di una semplice gara: è un viaggio straordinario attraverso uno degli ambienti più estremi del pianeta, una lotta continua contro le avversità, ma soprattutto una scoperta di sé stessi. È un’esperienza che lascia il segno, che trasforma chiunque la affronti e che, per molti, diventa un punto di riferimento nella propria vita. Questa avventura non si dimentica facilmente, perché non è solo una corsa nel deserto: è un percorso che ti cambia, che ti fa vedere il mondo e te stesso con occhi nuovi.
Ogni runner, almeno una volta nella vita, dovrebbe vivere la Marathon des Sables per comprendere davvero cosa significhi superare i propri limiti, affrontare le proprie paure e uscire dall’altro lato con una nuova consapevolezza. Il deserto, con la sua bellezza austera e la sua implacabile durezza, è il maestro perfetto per chi è disposto a mettersi in gioco. E alla fine di questo viaggio, quando il traguardo è finalmente raggiunto, non è solo la medaglia che si porta a casa, ma una nuova visione della vita e delle proprie possibilità.
Partenza: Ouarzazate, Morocco
Arrivo: Ouarzazate, Morocco
Lunghezza: 250km
Quando: Aprile
Come arrivare: Vola a Marrakesh e guida fino a Ouarzazate (200km)
Sito web: marathondessables.com